F1 | Ferrari, Leclerc può diventare come Verstappen: la promessa di Charles

Il monegasco Charles Leclerc, in un’intervista concessa di recente a RacingNews365, ha spiegato come sia in grado di adattare il proprio stile di guida a seconda della situazione, mettendo in risalto anche una vena aggressiva, spesso associata a Max Verstappen. Pur avendo un approccio considerato più calcolatore nella maggior parte delle gare, Leclerc afferma di sapersi spingere al limite, specialmente nei momenti in cui si decide il risultato di un campionato o si gioca un traguardo importante.

“Mi è sempre piaciuto confrontarmi con Max,” ha sottolineato Leclerc, riferendosi alla rivalità costruita fin dai tempi delle categorie minori. “Conosciamo entrambi il modo di correre l’uno dell’altro. A volte è giusto assumersi rischi e altre volte è più saggio essere prudenti: tutto dipende da ciò che c’è in ballo.” Secondo il pilota della Ferrari, infatti, la stagione appena trascorsa ne sarebbe un esempio: in certi Gran Premi, Verstappen è apparso più controllato, ma quando la posta si è alzata nelle ultime gare, l’olandese ha fatto emergere l’aggressività che lo contraddistingue.

“Ci sono fasi di campionato in cui la differenza la fa il modo in cui si gestiscono i duelli,” ha puntualizzato Leclerc, convinto che la sua filosofia di guida non sia mai stata troppo distante da quella di Verstappen. A suo dire, quando un pilota vede riavvicinarsi avversari pericolosi, diventa naturale spingere i limiti del regolamento un po’ oltre, pur mantenendo controllo e consapevolezza. In questo senso, l’esperienza accumulata negli ultimi anni sarebbe preziosa per scegliere bene i momenti in cui osare.

Il ferrarista, autore di vittorie e pole position significative, non ritiene che l’aggressività sia di per sé sempre la strada giusta, ma è convinto che la capacità di cambiare stile in base alle circostanze sia fondamentale per puntare al titolo. “Scegli le tue battaglie: quando sai che stai rischiando grosso, devi essere pronto a dare tutto e magari forzare un po’ la mano,” ha precisato, ricordando che la componente mentale del pilota gioca un ruolo cruciale: la pressione, l’istinto e la lucidità vanno bilanciati alla perfezione.