F1 | Ferrari, la più grande differenza fra Michael Schumacher e Hamilton

Da quando Lewis Hamilton è approdato in Ferrari a partire dal 1° gennaio 2025, i confronti con altri grandi della Formula 1 si sono intensificati. Secondo Ralf Schumacher, intervistato da sport.de, la vera differenza tra l’inglese e il “Kaiser” Michael Schumacher risiederebbe nella capacità di lavorare a stretto contatto con gli ingegneri, un aspetto in cui Lewis farebbe più fatica: “Michael aveva molte qualità, ma spiccava la sua abilità di dare input precisi al team, facilitando la creazione di una monoposto perfetta per il suo stile di guida,” ha spiegato l’ex pilota tedesco, riferendosi alla volontà e alla competenza con cui il sette volte campione del mondo analizzava ogni dettaglio del set-up. Al contrario, Ralf ritiene che Hamilton non abbia mai mostrato lo stesso grado di contributo, sebbene possieda un talento fuori discussione:

“Se presti attenzione a quanto affermano da Mercedes, ti accorgerai che Toto Wolff ha spesso ribadito come sia primario per un pilota dare indicazioni puntuali. L’impressione è che, in questo, Lewis non abbia raggiunto il livello di completezza che servirebbe per dettare la direzione tecnica dell’auto.”

Questo pensiero si aggancia ai commenti di Wolff, che più volte ha sottolineato l’esigenza di ricevere linee guida chiare dai propri piloti, senza dipendere completamente dall’intuizione del reparto ingegneristico. Hamilton, dal canto suo, ha spesso compensato con talento e velocità pura, riuscendo a trionfare con vetture diverse e in epoche differenti, ma secondo Ralf Schumacher, non si è mai contraddistinto per la meticolosità e la costanza di sviluppo mostrate da Michael. A Maranello, quindi, potrebbe emergere l’esigenza di un lavoro di squadra ancor più affiatato, in cui Lewis dovrà adattarsi a un contesto diverso da quello conosciuto in Mercedes. Gli appassionati attendono con curiosità di scoprire se il britannico riuscirà a colmare questo presunto deficit, mettendo a disposizione del team italiano un bagaglio di esperienza sì immenso, ma allo stesso tempo necessitante di un approccio più analitico per eguagliare l’era Schumacher.