F1 | Ferrari, Hamilton è felice: la McLaren si era illusa

Per diversi anni, l’idea di un Lewis Hamilton nuovamente al volante della McLaren è stata una suggestione che ha affascinato appassionati e addetti ai lavori, compreso Stephen Lord, coordinatore del team Mercedes. Nella sua mente, un romantico ritorno a casa sembrava possibile, almeno fino a quando il sette volte campione del mondo ha scelto di sposare la causa Ferrari.

Lord, intervistato durante il podcast ufficiale della Formula 1 Beyond The Grid, ha ricordato come Hamilton gli avesse parlato tempo addietro di un desiderio latente, ampiamente condiviso tra i piloti di alto profilo: “La maggior parte dei driver aspira a guidare per la Ferrari a un certo punto della loro carriera,” ha confessato Lewis. A giudicare dall’epilogo, la brama di vestire il rosso ha prevalso anche su eventuali nostalgie per la McLaren, con la quale Hamilton vinse il suo primo titolo mondiale.

“Non mi ha sorpreso la sua decisione di approdare a Maranello,” ha spiegato Lord, “parliamo di una scuderia che vanta la storia più lunga nella Formula 1, il fascino senza tempo del Cavallino Rampante e un marchio riconoscibile in tutto il mondo. È naturale che un campione desideri farne parte, almeno una volta.”

Certo, un ritorno a Woking avrebbe rievocato i fasti del primo trionfo di Hamilton nel 2008, ma secondo Lord, il magnetismo esercitato dalla Ferrari era forse troppo forte per essere ignorato. Con il nuovo ingaggio, il britannico si appresta a iniziare un capitolo che potrà ampliare ulteriormente il suo palmarès, scrivendo eventualmente il proprio nome nelle pagine più prestigiose della rossa di Maranello. Nel frattempo, la McLaren prosegue il proprio percorso di rinascita in Formula 1, reduce da risultati incoraggianti e dalla speranza di preservare lo slancio ottenuto con la vittoria del Costruttori. Il sogno di avere di nuovo Lewis in squadra resterà una curiosità ormai sfumata, mentre Hamilton si prepara a scendere in pista con la vettura più iconica di sempre, animato da un’ambizione che spinge molti campioni di ieri e di oggi a dichiarare: “Se non hai mai guidato per la Ferrari, ti manca qualcosa.”