Il tema degli aumenti dei biglietti per il trasporto pubblico di Roma è al centro di un acceso dibattito politico. Durante l'incontro tenutosi tra sindacati, la Regione Lazio e il Campidoglio, alla presenza degli assessori ai Trasporti Fabrizio Ghera per la Regione ed Eugenio Patanè per il Comune, non è stata raggiunta alcuna decisione concreta. Le posizioni tra le varie parti in causa sembrano distanti e difficilmente conciliabili, con i sindacati che si oppongono fermamente a qualsiasi proposta di aumento.

Una delle ipotesi attualmente sul tavolo prevede un aumento del biglietto integrato a tempo per i turisti, che passerebbe da 1,50 a 2,50 euro, mentre per i pellegrini ci sarebbe un ritocco a 1,60 euro. I residenti romani e laziali, invece, manterrebbero il prezzo del biglietto invariato a 1,50 euro, in una scelta pensata per non gravare ulteriormente sui cittadini. Tuttavia, questa proposta è ancora in fase di studio e richiederebbe ulteriori approfondimenti, con tempi di realizzazione non brevi.

Il Campidoglio ha anche richiesto un aumento strutturale dei fondi destinati a Roma per coprire i costi del trasporto pubblico, stimando la necessità di 22 milioni di euro all'anno. Questo sarebbe essenziale per garantire la sostenibilità del sistema di trasporto, soprattutto in vista del nuovo contratto con Atac.

Il Comune: aumenti necessari per validare il nuovo contratto con Atac

Dal punto di vista del Comune di Roma, l’aumento delle tariffe è considerato indispensabile per convalidare il nuovo contratto di servizio con Atac, ormai scaduto dal 2021. Il contratto attuale è stato prorogato negli ultimi anni, ma il Comune sta spingendo affinché la nuova versione venga approvata entro gennaio 2025. Il piano del Comune prevede un aumento del biglietto integrato a tempo (Bit) di 100 minuti, portandolo da 1,50 a 2,00 euro, oltre all'incremento di altre tariffe come il biglietto giornaliero, che passerebbe da 4,00 a 7,00 euro, e l'abbonamento settimanale, che verrebbe ritoccato da 24 a 32 euro.

Nonostante gli aumenti previsti per i biglietti singoli e brevi, il Comune ha confermato che gli abbonamenti mensili e annuali rimarranno invariati. Il mensile resterà fissato a 35 euro, mentre l'annuale costerà ancora 240 euro, una mossa pensata per non gravare troppo sugli utenti abituali del trasporto pubblico.

La Regione: no agli aumenti generalizzati

Dall’altra parte, la Regione Lazio, che ha la competenza finale sulle tariffe, si è mostrata contraria a un aumento generalizzato dei prezzi. La preoccupazione principale della Regione riguarda i tanti passeggeri che non risiedono a Roma ma si affidano comunque ai servizi di trasporto della Capitale. Un aumento indiscriminato delle tariffe, secondo la Regione, rischierebbe di colpire duramente anche questi pendolari e di disincentivare l'uso dei mezzi pubblici.

Sezione: News / Data: Gio 12 settembre 2024 alle 10:20
Autore: F1N Redazione
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