La partenza di Carlos Sainz dalla Ferrari ha scatenato opinioni contrastanti tra gli appassionati di Formula 1. Da un lato, ci sono i sostenitori che avrebbero preferito continuare con il pilota spagnolo, ritenendo un azzardo puntare su un campione navigato come Lewis Hamilton a questo punto della sua carriera. Per costoro, “Hamilton è ormai al tramonto, ha già vinto tutto e la sua fame di successi non è più quella di una volta”. Dall’altro, c’è chi non vedeva l’ora di salutare Sainz, considerato un corridore solido ma mai uomo-squadra nel senso più profondo. In questa visione, avere in squadra un sette volte iridato significa aumentare esponenzialmente la pressione agonistica sull’intero box, innescando una nuova spinta per il team.

I detrattori dello spagnolo sostengono che abbia spesso beneficiato di decisioni discutibili, talvolta influenzate dal peso di Santander, colosso bancario storico sponsor di Sainz. Secondo queste voci, le necessità di marketing si sarebbero incrociate con quelle sportive, generando tattiche incerte e scelte difficili da giustificare. “C’è la sensazione che, in certe gare, si sia fatto di tutto per assecondare Carlos, anche quando non era la soluzione più logica”, lamentano alcuni tifosi che non gli hanno mai perdonato momenti in cui la Ferrari sembrava perdere compattezza a vantaggio del brand del pilota. L’uscita di scena di Sainz, in tal senso, sarebbe vissuta come un’opportunità per abbracciare una nuova epoca priva di vincoli poco trasparenti.

 

Sul fronte opposto, ci sono coloro che mettono in guardia dai potenziali rischi di ingaggiare Hamilton nella fase calante della sua carriera. Vincere due o tre Gran Premi a stagione non basta più a convincere parte del tifo, convinta che la rossa abbia bisogno di un progetto a lungo termine. “Che senso ha sostituire Sainz con un campione che potrebbe non avere più la motivazione di un tempo?”, chiedono i più scettici, sottolineando come l’età e l’usura mentale possano incidere sulle prestazioni. Le vittorie passate e i titoli mondiali non garantiscono automaticamente di calarsi con l’entusiasmo giusto in un ambiente che, storicamente, è tra i più esigenti in assoluto.

Non c’è dubbio, tuttavia, che la prospettiva di vedere un nome leggendario come Hamilton guidare la Ferrari susciti grande curiosità, in particolare tra coloro che sognano un ritorno ai fasti dei primi anni Duemila. L’addio di Sainz, nel bene o nel male, ha aperto un capitolo in cui ogni bilancio precedente sarà azzerato: i sostenitori di Hamilton puntano tutto sul suo carisma e sul suo bagaglio di esperienza, mentre i rimpianti di chi stimava Carlos difficilmente si placheranno nel breve periodo.

Sezione: News / Data: Mar 24 dicembre 2024 alle 22:30
Autore: F1N Redazione
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