Il Gran Premio dell’Arabia Saudita 2024 ha lasciato un retrogusto di monotonia dal punto di vista strategico. Su un tracciato potenzialmente spettacolare come quello di Jeddah, la gara si è trasformata in una lunga processione dettata dalla scelta obbligata della sosta unica, con pochissimi team disposti a osare. La strategia dominante è stata quella Medium–Hard: la maggior parte dei piloti ha infatti iniziato la gara con le C3 (Medium) per poi passare alle C2 (Hard), riducendo al minimo le variabili e congelando di fatto l’azione in pista dopo la prima fase di gara.

Unico a distinguersi dal gruppo è stato Valtteri Bottas sulla Kick Sauber, che ha tentato una strategia a due soste, risultando però un caso isolato. Tutti gli altri hanno preferito non rischiare, complici anche le caratteristiche del circuito e la difficoltà di superare senza l’aiuto del DRS. Una mossa coraggiosa è arrivata invece da Oliver Bearman sulla Ferrari e nuovamente da Bottas, che hanno deciso di partire con la C4 (Soft), nel tentativo di sfruttare il grip superiore nella fase iniziale. Un approccio che però non ha trovato seguito nel gruppo, rivelandosi poco incisivo alla distanza.

 

Più interessante la strategia adottata da Lando Norris su McLaren, Lewis Hamilton su Mercedes e Zhou Guanyu sulla Sauber, che hanno allungato al massimo il primo stint su C3, per poi chiudere la gara con la mescola Soft. Una dimostrazione che anche la gomma più tenera poteva essere gestita e resa competitiva in gara, aprendo scenari alternativi quasi completamente ignorati dal resto del gruppo. 

Con l’introduzione di mescole più morbide, la speranza è che la tendenza alla sosta unica venga superata, aprendo la strada a gare più movimentate, con sorpassi, degrado da gestire e strategie incrociate fino all’ultima curva.

Sezione: News / Data: Mer 16 aprile 2025 alle 19:00
Autore: F1N Redazione
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