Quando nel 2019 si presentò nel paddock, Lando Norris era il meno quotato dei tre rookie che sbarcavano in Formula 1. George Russell aveva appena vinto il mondiale di Formula 2 davanti a lui e guidava la pessima Williams, ma tutti già sapevano che prima o poi sarebbe finito in Mercedes. Alexander Albon, finito dietro di lui nel mondiale di F2, guidava una Toro Rosso, ma tutti sapevano che prima o poi sarebbe finito in Red Bull. Lando era un pilota McLaren, di quella McLaren reduce dagli anni di Honda e delle litigate con Fernando Alonso e di Stoffell Vandoorne. Una nobile decaduta che voleva risorgere. Il volto di questa risalita assunse, mese dopo mese di stagione, la fisionomia del sorriso di questo inglesino che adora Valentino Rossi, che fa ridere tutto il paddock a suon di battute e scherzi infantili. In pochi mesi, Norris scalò le classifiche dei piloti più amati e si prese il suo posto tra i cuori dei tifosi.

Il 2019 viene ricordato per un altro motivo: il primo anno di Daniel Ricciardo fuori dall'universo Red Bull. Col senno di poi, il primo anno del suo declino. Dalla Renault in avanti abbiamo visto spegnere il sorriso guascone dell'australiano che tanto aveva incantato nel paddock, ma anche in pista, facendolo diventare uno dei piloti più amati e trasformandosi in un pilota malinconico, in perenne ricerca di sé stesso, non più soddisfatto e felice di guidare una monoposto Formula 1. Una situazione del tutto simile a quella che sta vivendo ora Lando Norris con la McLaren nel 2024. Il comun denominatore tra i due è l'arrivo di un talento purissimo nella scuderia che li ha cresciuti: la Red Bull voleva fare all-in su Max Verstappen, la McLaren sta pensando di farlo su Oscar Piastri, più brillante e freddo rispetto al temperamento di Norris. L'inglese sembra quindi essere il Daniel Ricciardo della nuova generazione: veloce, quella simpatia che nasconde la fragilità, pronto alla malinconia quando le cose non vanno bene, affiancato da un giovane, probabilmente, più forte di lui e per questo pressato a sfruttare le occasioni che vengono più sprecate che concretizzate. Le ultime otto gare di questo 2024 ci diranno molto in questa direzione. 

Sezione: News / Data: Mar 10 settembre 2024 alle 09:47
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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