Dopo il suo recente passaggio alla Red Bull, Yuki Tsunoda ha raccontato con grande onestà le prime difficoltà di adattamento alla RB21. In sole due gare, il giapponese ha avuto modo di toccare con mano le differenze rispetto alla monoposto con cui ha iniziato la stagione, la VCARB della Racing Bulls.

“La VCARB ha una finestra di funzionamento molto più ampia. Qualsiasi cosa tu faccia in termini di setup, riesci comunque a farla funzionare decentemente. Ha una tolleranza elevata sugli equilibri”, ha spiegato Tsunoda. Con la Red Bull, invece, è tutta un’altra musica: “La RB21 ha bisogno di un setup estremamente specifico, con una finestra molto stretta. Bisogna azzeccare tutto: assetto, gomme, temperatura. Se sbagli anche solo di poco, perdi tanto”.

 

Il giapponese ha sottolineato come questa precisione millimetrica richieda una sensibilità e un livello di attenzione che non aveva mai dovuto applicare prima: “È una differenza enorme per me. Non avevo mai pensato a come scaldare correttamente le gomme, come impostare la macchina fin dai primi giri. Questa è la parte più difficile da imparare”. Il passaggio alla Red Bull rappresenta quindi non solo un upgrade tecnico, ma anche un salto culturale per il pilota, che ora si trova a gestire una monoposto molto più performante, ma anche infinitamente più esigente da mettere a punto.

Il confronto con la VCARB evidenzia quanto la casa madre punti tutto sull’efficienza estrema. La monoposto del team di Faenza è pensata per essere più flessibile e tollerante, mentre la RB21 richiede un lavoro chirurgico su ogni dettaglio tecnico per rendere al meglio.

Sezione: News / Data: Mer 16 aprile 2025 alle 21:00
Autore: F1N Redazione
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