Dal suo blog Profondo Rosso, Leo Turrini offre una lettura a metà tra ironia e realismo della prestazione Ferrari nel Gran Premio del Bahrein. Dopo tre weekend da incubo, escluse le parentesi sprint, il quarto e quinto posto colti a Sakhir restituiscono almeno un barlume di fiducia al popolo del Cavallino. “Eppur si muove”, scrive Turrini in apertura. Una frase che riassume il concetto di fondo: la Ferrari non ha incantato, ma ha smesso – almeno per un attimo – di deprimere. Nessuna euforia, anzi, ma dopo tre gare iniziali opache, la Rossa sembra aver riacceso almeno i sensori del potenziale.

Charles Leclerc è al centro della riflessione di Turrini, che non ha dubbi su chi sia il vero punto di riferimento del team: “Il vero leader del Cavallino, in questa fase storica, è lui. Lo si è visto anche in Bahrein, dove ha messo in pista una ‘garra’ che vale più di mille analisi. Basti osservare il duello con Norris per capirlo”.

 

Il giornalista emiliano, da sempre vicino al mondo Ferrari, non risparmia una frecciatina al team per la scelta iniziale delle gomme Medium, evidenziando come la Rossa sia ancora impegnata a risolvere un intricato “cubo di Rubik” tecnico e strategico. Tuttavia, riconosce che rispetto alle “oscenità” dei primi tre GP, quanto visto a Sakhir rappresenta comunque un piccolo passo avanti. Un pensiero anche per Lewis Hamilton, autore di una gara concreta dopo un sabato da dimenticare: “Partiva nono, ha chiuso quinto. Gara rispettabile, anche se il ‘vero’ Lewis deve ancora vedersi”, commenta Turrini, lasciando intendere che dal sette volte iridato ci si aspetta molto di più.

Infine, la domanda che vibra tra le righe e che Turrini pone al lettore con provocazione: “Aspettando il vero Hamilton, chiediamoci cosa sarebbe stata questa Ferrari dal 2019 senza Charles Leclerc”. Una riflessione che racchiude non solo l’elogio a Carletto, ma anche un monito a non sottovalutare ciò che il numero 16 rappresenta oggi per Maranello.

Sezione: News / Data: Mar 15 aprile 2025 alle 23:00
Autore: F1N Redazione
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