Verstappen-Perez chi? Quando Ferrari decide di essere sulla scena, la scena è tutta per Ferrari. Si eclissa la scaramuccia di casa Red Bull con la notizia che sconquassa l'ecosistema Ferrari: Mattia Binotto lascerà al termine del 2022 l'incarico da team principal al collega Frederic Vasseur. Un meteorite che apre una nuova era a Maranello e chiude quattro complicati, ambigui, illusori anni in cui si sono prese decisioni senza aver la pazienza di aspettare i risultati. Perché si Mattia Binotto paga colpe non sue, almeno per questo 2022. Un anno che, dopo l'Australia, prometteva altro e che si è chiuso con un lenta e faticosissima accettazione che a Ferrari manca ancora qualcosa per vincere.

Non il pilota però perché se Binotto non vedrà la luce di gennaio sarà perché all'interno di Ferrari si è scelto Charles Leclerc. Influenza, quindi, e potere al Predestinato, al pupillo di tutti i tifosi che spesso si dimenticano dell'esistenza dell'altro pilota Carlos Sainz, ma anche di Sebastian Vettel, prontamente allontanato dopo un anno di gestione Binotto e convivenza con Leclerc, che potrebbe vivere insieme a chi lo ha cacciato dalla Ferrari il suo ultimo Gp in Formula 1 ad Abu Dhabi. Si, l'allontanamento di Mattia Binotto è segno che il rapporto con Charles Leclerc si era ormai deteriorato dopo Montecarlo, Silverstone, Ungheria, Messico e Brasile, ma soprattutto l'arrivo di Vasseur rende lampante l'influenza del monegasco: il primo team principal di Leclerc in Formula 1, un pretoriano di casa Todt, che ritorna prepotentemente negli affari Ferrari. Un uomo di pista, meno ingegnere del collega, ma magari più attento alle dinamiche tra piloti, alle strategie e che magari imposterà, sotto mandato anche della dirigenza, un'impronta più verticistica in casa Ferrari con Charles Leclerc al comando delle operazioni e Carlos Sainz un passo indietro.

Una vera e propria rivendicazione di potere e influenza di Charles Leclerc all'interno della scuderia. Per i più romantici, un atto di amore estremo da parte di un giovane che, sia per storia che pista attuale, ha dimostrato di amare profondamente la Ferrari e che non poteva più aspettare gli errori di chi non è cresciuto insieme a lui. Ha aspettato anni prima di poter esser competitivo. Ha visto sfumare un mondiale alla sua portata. Ora vuole tutto e subito per un 2023 all'insegna del "Verstappen chi?" ma in un altro senso.

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 15 novembre 2022 alle 16:20
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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