Lo scorso ottobre, attraverso un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ex Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto, aveva espresso il proprio punto di vista sull’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello. Le sue parole, pur non prive di rispetto, tradivano una certa distanza dalla linea scelta dall’attuale gestione. “Personalmente, non lo avrei scelto. Però, ha fatto molto bene a prendere quella decisione e condivido la sua scelta. La Ferrari aveva messo gli occhi su altri piloti. E se il talento principale è Leclerc, credo che sia lui che vada supportato e guidato verso l’obiettivo.", aveva dichiarato Binotto, riconoscendo il ruolo centrale di Charles Leclerc nel progetto del Cavallino Rampante.

L’ingaggio del sette volte campione del mondo ha generato una serie di reazioni, non solo nell’ambiente di Formula 1 ma anche fra gli ex responsabili della scuderia. Per anni, chi ha guidato la Ferrari ha coltivato una propria visione sui profili ideali da affiancare a Leclerc, ritenuto la stella intorno a cui costruire una squadra vincente. Il passaggio di Hamilton in rosso ha dunque messo in luce due scuole di pensiero: da un lato quella di chi crede che un campione esperto possa accelerare la crescita del team, dall’altro chi preferirebbe scommettere su talenti giovani già inseriti nella struttura.

Il presente racconta un altro scenario. Oggi è Frederic Vasseur, nuovo Team Principal della Ferrari, a dover tenere il timone in un periodo di cambiamento profondo. In un’intervista a La Stampa, ha commentato con sarcasmo le dichiarazioni di Binotto: “Non sono certo che Hamilton sarebbe andato alla Sauber... (ride). Mi fa piacere che tanti abbiano tempo per commentare le nostre scelte, ma io sono concentrato sul nostro lavoro. Del resto, quando ero in Sauber, non mi mettevo a parlare della Ferrari". Queste affermazioni sintetizzano lo spirito pragmatico di Vasseur, che preferisce focalizzarsi sul presente anziché sul passato o sulle scelte di chi è venuto prima di lui.

Nelle pieghe di questo dibattito si scorge l’essenza della sfida ferrarista: trovare il giusto equilibrio tra un campione affermato e un giovane talento da coltivare. Da un lato la solidità di Hamilton, dall’altro l’esplosività di Leclerc. Entrambi al servizio di una Ferrari che guarda al futuro con ambizioni rinnovate, consapevole che ogni scelta sul piano dei piloti può segnare profondamente il cammino della scuderia italiana.

Sezione: News / Data: Mer 11 dicembre 2024 alle 10:35
Autore: F1N Redazione
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